lunedì 8 giugno 2020

STEP #21 - L'etica della "Fatica"

La "fatica" umana è sempre stata eticamente analizzata, soprattutto in un mondo in cui lo sfruttamento dei ceti più poveri e deboli è sempre più disarmante, ma d'altro canto senza sforzi non si può ottenere nulla.

La massima esprime con chiarezza il concetto che nella vita umana ogni successo è il frutto di una conquista faticosa. Essa ha alle spalle una secolare tradizione. In Esiodo (VII sec. a.C.) si legge che «gli dei immortali posero il sudore davanti alla virtù» (Le opere e i giorni, 289-290), immagine più volte ripresa in ambito sia greco che latino, fino al senecano virtus […] sudore et sanguine colenda est: «la virtù dev’essere coltivata col sudore e col sangue» (Lettere a Lucilio, 67, 12).


La società moderna tende all’eliminazione della fatica: sia con l’abolizione dei riti di passaggio che un tempo scandivano la crescita dell’individuo (servizio militare, esami); sia con l’introduzione di dispositivi (dapprima meccanici, poi elettrici, ora elettronici) finalizzati a sostituire lo sforzo fisico. Non stupisce perciò che i mass media (in primis i messaggi pubblicitari) veicolino l’idea che si possa ottenere il proprio obiettivo (sia esso l’agiatezza economica, o un titolo di studio o la conoscenza di una nuova lingua) in breve tempo e senza sforzo, insomma che si possa avere «tutto e subito».

Fonte: https://www.azione.ch/cultura/dettaglio/articolo/letica-della-fatica.html

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